
Successivamente possiamo menzionare Leonardo da Vinci e il suo Codice Atlantico: egli infatti menziona più volte macchine in grado di scavare un canale (foto a sinistra) e altre in grado di sfruttare l'acqua come fonte di energia cinetica (immagine a destra).


Anche nel Codice Madrid I, Leonardo concentra il suo genio sull'energia idraulica con numerosi accenni allo studio dell'idrodinamica e a macchine che sfruttano i suoi principi.


Qui vediamo alcuni studi sulla pressione dei vasi (sinistra) e una ruota a cassette idrauliche (destra).
Allego il link per altre immagini e testi: http://brunelleschi.imss.fi.it/genindice.asp?appl=LIR&indice=63&xsl=listagenerale&chiave=100775
Ma le regioni in cui si diffonde maggiormente lo sfruttamento delle risorse idriche sono quelle del Nord Europa.
Ce ne dà prova Olao Magno nel suo De' costumi de' popoli settentrionali.
Infatti i canali non alimentavano solamente mulini ma anche altre macchine: per esempio i mantici delle forge e i magli che lavoravano il ferro, presente in abbondanza in terra svedese.
Per tornare in Italia osserviamo lo stesso fenomeno con Agricola nel suo De re metallica: Macchinari di grande mole alimentati ad acqua e forni a riverbero per la fusione di metalli non ferrosi.

Altro esempio di ruota idraulica alimentata da un canale è quella collegata al Filatoio di seta che compare nel Teatro di macchine di Vittorio Zonca.

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